“La vita è l’arte dell’incontro” (V. De Moraes)
Il tempo libero come aspetto importante nell’educazione ed integrazione delle persone con disabilità è una “scoperta” piuttosto recente. Fino a qualche anno fa, infatti, la quasi totalità degli studi e dei programmi educativi attribuivano una netta priorità ad altre problematiche (la riabilitazione, l’inserimento scolastico e lavorativo) considerate più pressanti e ritenute garanti di un soddisfacente livello di benessere. Questa impostazione ha limitato l’integrazione sociale delle persone con disabilità ad una serie di ambiti istituzionali, sicuramente importanti, ma parziali se non inseriti in una visione sistemica della vita che collochi sul medesimo piano tutti i suoi ambiti: la cultura, il lavoro, la socialità, lo svago e lo sport.
Sono queste considerazioni che ci portano ad affermare con forza la necessità di collocare il tempo libero al centro di qualsiasi progetto di formazione e di integrazione delle persone con disabilità. Valutando le esigenze del territorio e cercando di dare una risposta alle richieste delle persone e alle loro famiglie si è pensato di strutturare un progetto del tempo libero per creare dei momenti di aggregazione (finora vissuti in periodi sporadici con singoli eventi organizzati saltuariamente da gruppi, associazioni o famiglie) con un calendario di appuntamenti che possano coinvolgere persone con disabilità e contemporaneamente altre persone del territorio, aprendo il progetto, di volta in volta, a scout, parrocchie, associazioni culturali e sportive, associazioni di volontariato, ecc.